martedì 2 agosto 2011

71/365 photoproject


il ritorno della dama verde

agosto. zona industriale di arzignano. deserta. 
in poche ore, l'andirivieni incessante di auto, camion, tir, container, moto, furgoncini, che ci accampagna per tutto l'arco dell'anno, si ferma. sparisce. 
c'è quasi silenzio, rotto solo da qualche veicolo che passa, lontano, sullo stradone principale. veloce, furtivo. via in fretta, si va in ferie. 
dai portoni delle varie aziende, spuntano le tute monocolore dei tecnici, che silenziosamente riparano, aggiustano, ritoccano, i vari macchinari che durante l'anno non trovano il tempo per rifarsi il make-up.
è uno scenario quasi irreale, per noi, frequentatori assidui di questo posto.

non è poi così male, lavorare la prima settimana di agosto.
è un lavorare che ha già il sapore della vacanza. è più rilassato.
il telefono è muto. non chiamano nemmeno i centralinisti dei call center, per proporti una qualche improbabile tariffa, su una linea telefonica che non hai.
la frenesia dell'ultimo mese si esaurisce di colpo. 
fino al giorno prima sembrava che proprio non ci si potesse andare in ferie. non c'è modo di riposare. di usare il tempo a proprio piacimento. almeno per 1 mese all'anno. 
'no, non si può'  ' c'è da fare'   ' gli altri non chiudono'  'gli stranieri se ne fregano delle nostre vacanze, l'azienda deve rimanere aperta'
e poi di colpo, la magia. 
silenzio. 
deserto. 
come tutti gli anni. 
come tutti gli agosti che sembrano arrivare senza preavviso. 

shhhhhhh. 

stamattina passeggiavo nel cortile, durante la pausa. 
osservavo le piante stupende, che un giardiniere sognatore, ha sapientemente disposto a bordo del piazzale. tutte bellissime. una diversa dall'altra. particolari, originali.
ogni anno, in gennaio, qualcuno si azzarda a dire : 'le piante son tutte morte quest'anno. guarda lì, tutte secche.'
e tutte le primavere loro tornano a germogliare, nonostante tutto.
nonostante il posto infame in cui sono state piantate. nonostante le poche cure ricevute. nonostante le potature azzardate, che sembrano più l'intervento di un designer, che quello sapiente di un giardiniere.
nonostante l'aria, piena di chissà che assurdo composto chimico, che si mangia i processori dei nostri pc a velocità inaudite. nonostante l'acqua, acida, che corrode la carrozzeria delle auto, le cromature dei cancelli. e chissà cos'altro.
nonostante la puzza. pungente a tal punto che finisci col sentirtela addosso anche a casa, dopo la doccia.

in agosto, la normalità si riappropria anche della zona industriale. 
e se si guarda bene, con un pò più di calma, quella che durante l'anno non è concessa perchè anche le pause si fanno di fretta, si ritrovano pure gli insetti, posati sui fiori.
tornano fuori api, cavallette, grilli...mantidi!
sembrano rivendicare il loro spazio, in quello che oggi è uno dei maggiori poli conciari europei, e forse mondiali, ma che un tempo veniva chiamato 'la prateria'.

50 anni di cemento, di produzione sfrenata senza limiti e senza regole, non sono riusciti a vincere sulla vita. che appena ne ha la possibilità, ritorna. 

come la mia compagna di pausa di stamattina. che mi guardava e faceva sentire me l'intrusa!!

naza

ps. papà, far le macro con l'iphone, è tutto fuorchè semplice!!! quindi sii clemente :-) grazie ;)




3 commenti:

  1. io non certo sono una fotografa esperta. Ma, di solito, mi piace ascoltare "l'impatto" che l'arte, in ogni sua forma, genera ... e, questo, secondo me, è straordinario
    Emanuela

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  2. Brava!!! Scatto particolare, buone cromie, ottima
    inquadratura. Il risultato ripaga lo sforzo, vista l'attrezzatura usata.
    Brava davvero, papà.

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